Nuova sede della Famiglia Cooperativa Lavarone.
Finalmente aperto il cantiere.
Chiunque passa o è passato in via Dante da qualche mese si è reso conto che sono iniziati i lavori per la costruzione della nuova sede della Famiglia Cooperativa.
La maestosità della gru balza all’occhio anche a notevole distanza…. “L’è più alta del campanil, voleli far n’altra cesa?”…. Questo “mistero” è stato risolto con l’esposizione del cartello con il rendering della costruzione che si intende realizzare.
Un lavoro così importante e significativo per la nostra comunità fa parlare: ci si interroga, si critica, si consiglia, si propongono soluzioni diverse. Per fugare qualche dubbio su come sono andate le varie fasi per l’avvio della costruzione permettetemi di chiarire le scelte ed il percorso fatto.
"dall'agenda di Lavarone - dicembre 2013"
Chiunque passa o è passato in via Dante da qualche mese si è reso conto che sono inziati i lavori per la costruzione della nuova sede della Famiglia Cooperativa.
La maestosità della gru balza all’occhio anche a notevole distanza…. “L’è più alta del campanil, voleli far n’altra cesa?”…. Questo “mistero” è stato risolto con l’esposizione del cartello con il rendering della costruzione che si intende realizzare.
Un lavoro così importante e significativo per la nostra comunità fa parlare: ci si interroga, si critica, si consiglia, si propongono soluzioni diverse. Per fugare qualche dubbio su come sono andate le varie fasi per l’avvio della costruzione permettetemi di chiarire le scelte ed il percorso fatto.
Nell’articolo apparso su questa Agenda nell’estate 2012, sempre sullo stesso argomento, dicevo che erano stati risolti i vari intoppi burocratici e che finalmente si iniziava la fase di progettazione. L’incarico della progettazione e della direzione lavori è stata affidata all’arch. Stefano Giongo.
Da sempre il Consiglio di Amministrazione è attento in primis agli interessi della cooperativa ma anche alla ricaduta sul territorio delle scelte e/o iniziative messe in atto.
Una volta ottenuta la concessione edilizia e approntato il computo metrico si è proceduto con la ricerca della ditta a cui affidare i lavori tramite una offerta a ribasso sulla consegna “chiavi in mano”. Le ditte interessate a quest’intervento sono state quattro. Il CdA ha scelto questi criteri per valutare le offerte: maggior ribasso, tempi di consegna dell’opera finita, solidità e credibilità della ditta, ricaduta economica sul territorio. Da più di 10 anni, quando si è iniziato a discutere in CdA della necessità di una nuova sede, si è pensato che l’ideale sarebbe stato quello di affidare i lavori ad una ditta locale per gli ovvi benefici di ricaduta sul nostro altipiano. Nella prima offerta è stato chiesto alle ditte di fare un ribasso comprensivo anche dell’acquisto della storica sede di Via Marconi. La congiuntura economica, ma soprattutto la crisi del “mattone”, hanno fatto perdere molto interesse alla vecchia sede. Le varie offerte pervenute non valorizzavano questo importante edificio e, considerato che il piano finanziario di tutta l’operazione era sostenibile anche senza la vendita in contemporanea di Via Marconi, si è deciso quindi di separare le due operazioni. Abbiamo davanti alcuni anni per studiare una soluzione adeguata e rispondente al valore economico e morale della nostra sede storica, mantenendo e valorizzando la “vocazione” commerciale dell’edificio: sono ben accetti suggerimenti, idee e proposte in tal senso.
Tra le realtà locali quella che poteva farsi carico di quest’importante operazione era il CO.A.LA, il consorzio che raggruppa una trentina di ditte artigiane dell’altipiano. Sono stati fatti diversi incontri con il Presidente del consorzio e in due occasioni con una rappresentanza dello stesso ed il CdA della Famiglia Cooperativa: la prima, in fase di raccolta delle offerte, per illustrare il progetto e chiarirci le reciproche esigenze e la seconda nella fase di affidamento dei lavori per cercare di trovare fino all’ultimo una possibilità che il lavoro rimanga in loco. Questa attenzione è stata riservata al solo Consorzio degli artigiani. Si è dedicato più di un mese di tempo a questa fase cercando, nel dialogo e nel confronto, di trovare una soluzione rispondente alle esigenze di entrambi. Alla fine, a malincuore ma con la massima serenità ed all’unanimità, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di affidare l’incarico dei lavori alla BTD Servizi Primiero S.C.– una cooperativa del Primiero - che dopo un’attenta analisi si è dimostrata la ditta che rispondeva maggiormente ai criteri che il CdA si era prefissato. Si è concordato con la BTD che per eventuali subappalti si contattino sempre anche le ditte locali.
Dopo la firma del contratto con la BTD e l’ottenimento di tutte le autorizzazioni necessarie finalmente si è aperto il cantiere. La demolizione del cinema-teatro “don Bosco” ha fatto arrossare più di qualche occhio, ha fatto rivivere ricordi, emozioni, momenti di vita comunitaria. La visione dell’ultima parete ancora in piedi, circondata dal materiale di demolizione richiamava l’ultimo legame col passato, col vissuto e solo il pensare a quello che sarà riaccendeva il sorriso e la speranza. Non si costruisce niente di nuovo senza avere il coraggio di distaccarsi dal vecchio.
Finita la demolizione si è iniziato lo scavo. È in questa fase che ci si è imbattuti in quella che sembra sia stata una discarica: principalmente pezzi di tegole di eternit ma anche batterie d’auto, boiler e tubi vari di metallo. Questo ritrovamento ha comportato la necessità di procedere alla bonifica dell’area previa segnalazione alle autorità competenti. La bonifica non ha comportato nessun rischio per la salute pubblica, al contrario ha reso quest’area sicuramente più sicura, salubre e vivibile. Per fortuna l’area da bonificare era circoscritta e quindi non si sono mai bloccati i lavori pur rallentandoli.
Se non ci saranno imprevisti e intoppi particolari si conta di avere a disposizione la nuova struttura per la stagione estiva 2014